BEL ESPRIT
ARTIUM SODALITAS
MANIFESTO DI PARIGI
Non c’è rimasta alcuna civiltà organizzata o coordinata, solo isolati e dispersi sopravvissuti.
L’aristocrazia è andata, la sua funzione era di selezionare.
Solo coloro tra di noi che sanno cosa sia la civiltà, solo coloro tra di noi che vogliano letteratura migliore, e non più letteratura, arte migliore, e non più arte, solo da questi ci si può aspettare supporto. Non ha senso attendere che le masse sviluppino un gusto più raffinato, non si stanno muovendo in questa direzione.
Tutte le ricompense sono per gli uomini che riescano in compromessi.
Nessuna speranza per gli altri.
Dobbiamo cavarcela tra noi. Nessuno è capace di agire da solo. Dobbiamo cooperare.
Incrementare la produzione del meglio rilasciando le sole energie capaci di produrlo.
NOI che desideriamo buon lavoro dobbiamo assicurare i mezzi a ché venga prodotto. NOI ne siamo i consumatori e desideriamo quindi un buon prodotto.
“Bel Esprit” nacque a Parigi
Ezra Pound, Parigi 1922
ADDENDA AL MANIFESTO DI PARIGI
Cultura in Atto lo fa rinascere in Europa un secolo dopo: per promuovere cooperazione e mutuo supporto tra arti e artisti di tutto il mondo.
Promozione di opere e artisti sulle relative piattaforme.
Condivisione di contenuti.
Creazione di rete.
Il Bel Esprit non è Cultura in Atto, ma Cultura in Atto si assume l’onere di gestirne gli aspetti burocratici: raccogliendo i nomi degli aderenti al progetto, pubblicandoli in una pagina del sito e così via.
Inutile dire che, per ritenersi effettivo aderente al progetto, si ha il dovere di applicarne i principi attivamente e in prima persona.
Per citare l’ispiratore del Manifesto di Parigi: “bisogna far ripartire la civiltà”.
E allora facciamola ripartire.